Viaggio in Giappone: sulle tracce di Takashi e Midori Nagai

Tiziana Martinelli, socio del Comitato “Amici di Takashi e Midori Nagai”, racconta il pellegrinaggio in Giappone organizzato da Russia Cristiana

Quando, nell’aprile 2021, ho cominciato a collaborare con l’Associazione Amici di Nagai, appena costituita; se qualcuno mi avesse detto: “scommettiamo che quest’avventura ti condurrà fino in Giappone”, io avrei certamente puntato sul NO. E avrei perso la scommessa!!

Alle 17,15 (ora locale) mettevo piede, infatti, in terra giapponese, esattamente all’aeroporto di Osaka, insieme ad una trentina di compagni di pellegrinaggio, organizzato da Russia Cristiana. Questo viaggio ha assunto fin da subito i contorni del pellegrinaggio perché ognuno di noi e insieme desideravamo metterci sulle tracce di Takashi e Midori Nagai, e delle tradizioni da cui provenivano. La vita di Takashi e quella di Midori sta affacciandosi al cammino della beatificazione e della canonizzazione secondo i passi previsti dal diritto canonico. Questo cammino, a sua volta, si basa sulla loro semplice ed efficace testimonianza di sposi cristiani che, nel proprio stato di vita, sono giunti al compimento di sé.

All’aeroporto di Osaka ci ha raggiunto la nostra guida, una gentile e simpatica signora giapponese, di nome Hitomi, che conosce perfettamente l’italiano. Con la sua preziosa e irrinunciabile presenza abbiamo cominciato il nostro pellegrinaggio partendo da Kyoto e continuando con lei il nostro percorso fino al termine del viaggio.

Fatta eccezione per la messa domenicale nella bellissima Cattedrale di Kyoto, i primi tre giorni abbiamo visitato, a Kyoto, solo templi buddisti zen, e shintoisti, e i loro rispettivi meravigliosi giardini. Takashi Nagai nacque in una famiglia di tradizione shintoista, educato dai genitori ai valori della lealtà e del coraggio, e alla bellezza. I nostri occhi hanno potuto guardare la stessa bellezza percependo lo stesso rispetto per il creato che ha accompagnato Takashi nei primi fondamentali anni di vita. Quando si varca la soglia dei templi lo stesso gesto di togliersi le scarpe (obbligatorio) non può che far sorgere la domanda: dove sto entrando? Di che si tratta?

Lasciando Kyoto martedì 23 maggio al mattino siamo partiti per Hiroshima con il primo trepidante imbarco su un treno super veloce, dove la trepidazione era legata al fatto che il tempo riservato ai passeggeri in discesa e in salita è rigorosamente di un minuto; 60 secondi e nemmeno uno di più. Superata brillantemente la prima prova, avremmo poi affrontato con maggior sicurezza i successivi trasferimenti!

Alla Cattedrale di Hiroshima abbiamo incontrato il vescovo S.E. Alexis Mitsuru Shirahama raccontando dell’Associazione Amici di Nagai e delle ragioni che ci avevano mosso fino in Giappone. L’iniziale imbarazzo dovuto all’estraneità, è stato presto vinto dalla cordialità di mons. Shirakama, che ci ha aspettato al termine della messa celebrata nella cripta della Cattedrale da don Ambrogio Pisoni, contestualmente in Giappone, per salutarci facendoci dono di un’immaginetta e di una piccola gru in ceramica (la gru è un uccello molto popolare in Giappone ed è simbolo della pace, analogamente alla colomba per noi), a ricordo della propria ordinazione episcopale.

La mattina successiva è stata dedicata alla visita all’Hiroshima Peace Memorial Museum, alla visita dell’Hiroshima Peace Memorial Park e al A-Bomb Dome (parco della pace e museo della bomba atomica), ammutoliti davanti alle immagini cariche di sofferenza e distruzione del museo. Nel pomeriggio ci siamo recati a uno splendido santuario shintoista noto per i suoi Torii, portali d’accesso al luogo sacro, dei quali era terminato da brevissimo tempo il restauro.

Il terzo giorno a Hiroshima abbiamo raggiunto in pullman la località di Tsuwano salendo poi a piedi al Santuario di Maria al Passo della Vergine (una piccola cappella eretta dove furono martirizzati gli ultimi cristiani nascosti). Stavamo quindi introducendoci alla storia e alla tradizione in cui nacque Midori Moriyama Nagai. Non si è trattato però di “voltare pagina” lasciandoci alle spalle la tradizione buddista e shintoista, quanto di sorprendere il cammino unitario di Takashi e Midori reso possibile dal sacramento del matrimonio, che, all’interno della fede cristiana abbraccia tutto l’umano, e sostiene il cuore nel suo anelito alla felicità, alla bellezza, alla verità.

Venerdì 26 maggio, ultimo trasferimento da Hiroshima a Nagasaki. La domenica mattina abbiamo assistito alla messa in cattedrale celebrata dall’attuale vescovo, mons. Nakamura, che ha voluto iniziare la sua omelia facendo cenno alla nostra presenza di pellegrini, a cui ha fatto seguito un caloroso applauso dei fedeli. Subito dopo abbiamo incontrato il vescovo emerito, mons. Takami che ha incoraggiato e accompagnato i primissimi passi della nostra associazione anche e soprattutto in vista dei processi di beatificazione e canonizzazione di Takashi e Midori Nagai.

A Nagasaki abbiamo visitato la collina di Nishizaka sulla quale è stato eretto un monumento a San Paolo Miki e compagni, co-patroni del Giappone, con san Francesco Saverio. Lì accanto sorge il museo dedicato ai martiri ricco delle loro testimonianze.

Abbiamo poi potuto visitare, con profonda commozione, il Nyokodo e l’omonimo Museo. Nyokodo “il luogo dell’amore a se stessi”: è una piccolissima capanna di legno, di solo 4 metri quadrati, costruita nel cuore del quartiere di Nagasaki ridotto in cenere dalla bomba atomica. È in questa dimora che Takashi Paolo Nagai trascorse gli ultimi anni di vita, in ricercata povertà materiale e di spirito, immobilizzato a letto dalla leucemia, ma in una corsa inarrestabile alla scoperta di sé e del significato della vita e della morte. Qui scrisse libri e accolse migliaia di visitatori, sempre testimoniando come la fede e la speranza cristiane siano in grado di vincere la distruzione della guerra e della morte e riportare vita e pace in un mondo che sembrava annientato per sempre. Ci siamo congedati da Nagasaki, visitando il Sakamoto International cemetery, dove sono sepolti Takashi Paolo Nagai e Marina Midori Moriyama, affidando alla loro intercessione le intenzioni dei nostri cuori.

Ripercorrendo i passi del pellegrinaggio mi accorgo che anche noi abbiamo fatto un cammino unitario, introdotti da subito dal nostro amico Gabriele Di Comite, presidente dell’associazione, a cogliere il profondo senso religioso del popolo giapponese espresso nella bellezza dei templi e dei giardini che abbiamo visitato, testimoni anche del bisogno di significato che alberga nel cuore dell’uomo. Non è possibile che la quotidianità sia investita da queste urgenze di bellezza, di verità, senza essere disponibili al sacrificio. Perfino la presentazione dei pasti in vassoi, perlopiù di legno, composti di tante piccole ciotole con cibi diversi e spesso ingentiliti da un fiore, diceva di una volontà di dedizione fino al particolare, che è la radice della totalità con la quale i giapponesi vivono anche il proprio lavoro, qualunque esso sia.

Credo che non si possa leggere in profondità anche la testimonianza dei tanti martiri cristiani che abbiamo incontrato a partire da Tsuwano fino a Nagasaki senza riconoscere questa disponibilità senza riserve al dono di sé. Certo, tutta la storia della Chiesa, è piena di martiri, di uomini e donne che, ancora oggi, danno la vita per non rinunciare alla loro fede. Pensando però alla silenziosa e feconda testimonianza di Midori, e al cammino di Takashi, l’aver potuto vedere la ricchezza della tradizione giapponese, mi fa dire che, quando il senso religioso così vivo si imbatte nella risposta di Dio che si fa uomo perché ognuno di noi abbia la vita e l’abbia in abbondanza, allora non si può che abbracciare con tutto se stessi, Ciò che non muore mai.

Concludendo, sono certa che la ricchezza dei giorni trascorsi insieme e della compagnia vicendevole segnano un passo ineguagliabile per ognuno di noi e per il compito dell’associazione di promuovere la conoscenza dei coniugi Nagai e di sostenere la loro causa di beatificazione e di canonizzazione che, speriamo, possa essere presto ufficialmente avviata.

Indietro
Indietro

In viaggio con la mostra di Takashi e Midori Nagai  

Avanti
Avanti

Meeting di Rimini 2023: incontro su Takashi e Midori Nagai